La Legge Europea per il Ripristino della Natura (Nature Restoration Law) rappresenta una svolta storica nella lotta contro la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico. È la prima normativa continentale a promuovere il ripristino degli ecosistemi come una strategia integrata per la protezione della salute e del benessere umano.
Nel corso della recente Global Roundtable organizzata da The Nature of Cities, Chiara Baldacchini e Carlo Calfapietra di NbS Italy Hub hanno discusso delle opportunità e delle sfide legate all’attuazione della NRL, con un focus sulle esperienze italiane. Il ripristino degli ecosistemi deve essere considerato un investimento strategico per lo sviluppo sostenibile, che richiede un’azione trasversale e sinergica tra tutti i settori della società. L’obiettivo fissato dalla NRL è restaurare almeno il 20% delle aree terrestri e marine dell’UE entro il 2030, una sfida ambiziosa che richiede una pianificazione rigorosa e ben coordinata.
In particolare, è stato sottolineato che l’Italia ha un’opportunità unica di integrare le risorse e le iniziative già avviate, come la rete Natura 2000 e i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR), per garantire un futuro sostenibile. Gli investimenti in ricerca e conoscenza stanno trasformando l’approccio alla biodiversità e alla gestione degli ecosistemi, offrendo nuove soluzioni pratiche per il ripristino.
Anche la dimensione economica del ripristino ecologico è stata evidenziata come fondamentale. Secondo la Commissione Europea, ogni euro investito in restauri ecologici genera un ritorno economico che va da 8 a 38 euro. Inoltre, il World Economic Forum ha stimato che il 44% del PIL globale dipende dai servizi ecosistemici offerti da habitat sani e funzionali, e che la perdita di biodiversità potrebbe ridurre il PIL globale di 2,7 trilioni di dollari all’anno entro il 2030.
Un’importante iniziativa in Italia è il Centro Nazionale per il Futuro della Biodiversità (NBFC), finanziato dal PNRR, che è il più grande progetto di ricerca sulla biodiversità mai avviato nel Paese. Con oltre 320 milioni di euro di investimento e la partecipazione di più di 2000 ricercatori, il progetto mira a costruire una piattaforma di dati condivisi che supporterà le decisioni politiche e le pratiche di ripristino, accelerando l’attuazione delle politiche europee.
Chiara Baldacchini e Carlo Calfapietra, come rappresentanti di NbS Italy Hub, sono convinti che l’implementazione della NRL, supportata da un solido patrimonio di conoscenza e una strategia condivisa, rappresenti una delle sfide più importanti per il futuro del nostro pianeta. Come ha concluso Calfapietra: “Non abbiamo alternative ragionevoli: il ripristino della natura è essenziale per garantire la nostra sostenibilità e quella delle generazioni future.”
Le sinergie devono essere messe in atto in tutti i settori della società, poiché il ripristino degli ecosistemi deve essere concepito come un investimento strategico per lo sviluppo sostenibile.