Un recente studio pubblicato in open access sulla rivista Frontiers in Marine Science, intitolato “Fourier-transform near-infrared spectroscopy first application to age determination in European fish species: the case of the Atlantic horse mackerel from the central Mediterranean Sea”, ha introdotto per la prima volta l’uso della spettroscopia nel vicino infrarosso a trasformata di Fourier (FT-NIR) per la determinazione dell’età degli organismi marini nelle acque europee. La ricerca, condotta da un team di scienziati dell’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Cnr di Capo Granitola (Cnr-Ias), in collaborazione con il National Biodiversity Future Center (NBFC), l’Università di Palermo, Bruker Italia Unipersonale (Milano) e il National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti, rappresenta un importante passo avanti per l’ecologia marina.
La FT-NIR è ritenuta una tecnica avanzata che analizza lo spettro vibrazionale delle molecole per studiare la chimica dei materiali. In questa ricerca innovativa, la FT-NIR è stata utilizzata per stimare l’età del sugarello Atlantico (Trachurus trachurus), una specie ittica fondamentale dal punto di vista ecologico ed economico sia nel Mediterraneo che nell’Atlantico. Il sugarello è stato scelto anche perché la sua età viene abitualmente determinata tramite la lettura degli otoliti al microscopio, una pratica essenziale per la valutazione e la gestione sostenibile degli stock ittici.
Gli spettri di assorbimento degli otoliti integri sono stati acquisiti tramite FT-NIRS su dati pluriennali dai survey del progetto MEDIAS nel Mediterraneo centrale. Questi spettri sono stati elaborati per ottimizzare i modelli di calibrazione, che hanno stimato con successo l’età dei campioni (r² = 0,95-0,96). I modelli combinati tra diverse regioni si sono rivelati più robusti e coprenti un’ampia gamma di età.
L’uso della FT-NIRS ha consentito di stimare l’età del sugarello tra 1 e 14 anni con una precisione pari o superiore ai metodi tradizionali, migliorando la standardizzazione e replicabilità delle analisi. I risultati incoraggiano ulteriori ricerche per estendere il metodo ad altre specie.
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